Il concerto finale è tutto incentrato sulla Belle Époque francese — con una cronologia un poco flessibile — e al tempo stesso su immagini notturne. È diviso in quattro parti, a evocare la notte d’amore, il sogno, l’incubo e la festa notturna. Si comincia con Berlioz e si incontrano anche Massenet, Saint-Saëns e Fauré, ma buona parte del programma propone compositori quasi mai eseguiti in Italia e per noi in buona parte da scoprire, come Guillaume Lekeu.