Un programma piacevolmente simmetrico: inizia e finisce con due pagine per pianoforte a quattro mani di irresistibile gaiezza, la celeberrima sinfonia rossiniana e la suite di Milhaud che strizza l’occhio al Brasile facendo leva sui suoi ritmi ancheggianti. Nel mezzo, le più ampie, severe e pensose composizioni per pianoforte a due mani di Liszt e Rachmaninov.