In un festival dedicato a Ravel, artista a cavallo tra i due mondi, francese e spagnolo, ecco un programma vocale in bilico tra gli stessi mondi. Si inizia con arie d’opera francesi, la prima su argomento spagnolo. Poi un’aria di un compositore messicano del dopoguerra, su soggetto cileno. Quindi tre melodie da zarzuelas spagnole assai celebri in quel Paese, tre romanze di autore francese, e per concludere cinque canzoni messicane tra le più note e amate del XX secolo; l’ultima, Granada di Agustín Lara, è stata a lungo popolare anche in Italia nell’interpretazione di Claudio Villa.