Originaria di Granada, Sara Jiménez è stata tra l’altro ballerina solista del Ballet Flamenco de Andalucía. La sua esibizione a LacMus è associata a un programma musicale formato per metà da composizioni scritte ispirate a danze ispaniche e per metà da flamenco in senso stretto. Nella prima parte, Isaac Albéniz è rappresentato da suoi classici pianistici, Córdoba e Asturias, in trascrizione per chitarra. Meno noto il suo omonimo (ma non parente) di un secolo prima, Mateo Albéniz, illustre maestro di cappella basco, una cui Sonata in re per clavicembalo, scritta in uno stile alla Domenico Scarlatti appena aggiornato, è spesso eseguita in trascrizione per chitarra. Pù anziano di lui è Salvador Castro de Gistau, che in pieno Settecento, all’apogeo della popolarità del fandango, ne compose uno per chitarra che si inserisce a mezza strada tra il breve prototipo di Santiago de Murcia e i grandi quintetti di Luigi Boccherini. Da ultimo viene la trascrizione per due chitarre del grandioso Boléro di Ravel. La seconda parte propone una selezione di movimenti e passi di danza propri del flamenco.
Il programma potrebbe subire lievi modifiche.