La Musical Greenway, la tradizionale passeggiata tra vari luoghi ameni con musica a ogni angolo che LacMus offre ogni anno, si incentra sulla musica da camera per archi e fiati. Ancora una volta, il cardine del programma è una celebre e fascinosa creazione di Maurice Ravel, l’Introduzione e Allegro per arpa, quartetto d’archi, flauto e clarinetto. Prima e dopo di essa, due estese composizioni in quattro movimenti, di cui però si è scelto di eseguire solo la seconda metà. L’iniziale Ottetto per fiati di Carl Reinecke, musicista tedesco coetaneo di Anton Bruckner, è strumentato per flauto, oboe, due clarinetti, due fagotti e due corni. È una pagina dalla condotta melodica turgida e fluente, assai piacevole all’ascolto. Al termine della passeggiata, invece, ad attendere il pubblico vi è la musica frizzante, ma con tocchi di malinconia, di Jean Françaix. Il suo Dixtuor, ovvero “decimino”, ovvero pezzo per dieci strumenti, riunisce — e spesso contrappone — il tradizionale quintetto di fiati (flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto) al quintetto d’archi con contrabbasso. Esso promana lo charme disinvolto e mondano della musica francese degli anni Trenta, sulla scia del Groupe des Six, eppure è stato scritto nel 1987: come se il tempo si fosse magicamente fermato all’età d’oro della musica europea moderna.