Un concerto in una location speciale dalla vista mozzafiato su tutta la Tremezzina, con un programma che crea un inedito gioco di specchi fra il primo, lieve Quartetto scritto da un Mozart quattordicenne durante uno dei suoi viaggi italiani, e le pagine più mature dedicate da Beethoven alla stessa formazione cameristica, che culminano nella Grande Fuga op. 133.
In particolare, Beethoven investì tutto se stesso nelle op. 130 e 133, in cui la musica per quartetto appare estremamente spirituale e meditativa, perfette per essere eseguite al Santuario.
Il concerto propone un’escursione filologica dell’opera, Quartetto inizialmente concepito per concludersi con la Grande Fuga, e solo successivamente, per esigenze di commercio editoriale, uscita sul mercato con due numeri d’opera.