Tre concerti per pianoforte, di diversa provenienza ma tutti imbevuti dello spirito modernista e ottimistico della prima metà del Novecento. Il Concerto per la mano sinistra di Ravel e il Primo Concerto di Shostakovich sono entrambi attraversati dal fremito ritmico di quell’epoca, in cui i recenti echi guerreschi si mescolano a quelli del jazz che si stava diffondendo in Europa. Questa musica era allora percepita come portatrice di una nuova energia, nonché di una nuova concezione del progresso in musica, capace di contrapporsi alla stanchezza tardo-romantica e al cupio dissolvi espressionista. Le scale e i gesti melodici del jazz sono citati in modo esplicito dal compositore francese, sia pure mescolati a materiale del tutto diverso, mentre il suo collega russo rimane fedele ai suoi prediletti ritmi militareschi e profili melodici beffardi. Il solista in entrambi, Vyacheslav Gryaznov, è anche l’autore dell’iniziale Rhapsody in Black, che, sebbene scritta pochi anni fa, guarda alla stessa epoca e alle stesse influenze, rielaborando materiale tematico tratto dall’opera Porgy and Bess di George Gershwin. L’esecuzione è realizzata con l’orchestra virtuale G-Phil, un’applicazione disponibile sul Web la cui flessibilità consente di personalizzare l’interpretazione.